anno 2006 – Costruttori di fantasia

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La metodologia operativa su cui si basa il progetto è di utilizzare il teatro come possibilità di crescita e di incontro tra le persone, punto di riferimento e di aggregazione di uomini ed energie affinché si possa dare uno stimolo nuovo alla qualità della vita.
Si  intende utilizzare il teatro come volano per  una  nuova imprenditorialità creando le condizioni e apportando le qualificazioni necessarie affinché tale progetto si concretizzi.
 L’idea  fondamentale è di non creare un evento teatrale episodico, ma un momento di alta formazione professionale tale di innescare un processo di autonomia delle diverse figure formate.
Don-Chisciotte-1Si intende attivare un processo di formazione professionale sulla tecnica di  costruzione di pupazzi, e relativa tecnica di manipolazione a “vista”.
Si ritiene che possa assolvere all’idea progettuale un lavoro di analisi e studio del capolavoro di Cervantes: Don chisciotte della Mancha.
La scelta, scaturisce dalla natura stessa dell’opera, considerata come una storia adatta al teatro e specialmente al teatro-ragazzi per la materia trattata, i contenuti, lo stile, per il fascino e il divertimento che stimola nel lettore di tutte le età. E’ uno di quei capolavori che offrono la possibilità di numerose chiavi di lettura, canovaccio inesauribile di spunti di riflessione e di interpretazione. Inoltre ben si prestano i protagonisti di Cervantes per un lavoro sui pupazzi animati.
In linea, dunque, con quanto si è prefissi il lavoro degli allievi si baserà sul fronte della ricerca e dell’analisi dei personaggi chisciottiani rivisti in una chiave di lettura diversa, quella dei pupazzi, personaggi a cavallo tra la maschera e la mitologia.
L’idea nasce dalla necessità di mettere in scena un personaggio che incarni il sogno, la sete di avventura, l’utopia che si proietta oltre le umane possibilità; a tal proposito, infatti, l’hidalgo di Cervantes si rivela, nella sua veste satDon-Chisciotte-2irica, la massima rappresentazione artistica del dissidio tra l’ideale e la realtà, la poesia e la storia, il lirismo e il grottesco.
Il fantastico viaggio di Don Chisciotte della Mancia, è l’avventuroso viaggio del protagonista alla ricerca di gloriose imprese di cui è sempre fautore e vittima in un succedersi di situazioni tragicomiche, al limite tra il delirio e la consapevolezza.
Il gioco è un elemento determinante nella cultura dell’uomo e riconoscere l’importanza del gioco dal punto di vista antropologico significa anche una diversa attenzione alla cultura dei bambini, troppo spesso destinatari di messaggi inconsistenti o, peggio, retorici e patetici.
I sogni di don Chisciotte si manifestano e si svolgono, in una dimensione molto vicina allo strumento teatrale, se per teatro intendiamo, tra le altre cose, l’espressione più legata allo stato di spontaneità. E non, dunque, il moderno teatro borghese, ma se mai qualcosa che richiama alla funzione che certe manifestazioni “teatrali” avevano nelle società primitive.
 Alla spontaneità, di fronte a strutture socioculturali che tendono per lo più a negarla,  l’uomo moderno va “addestrato”; “giocare con la spontaneità”, di cui l’uomo ha paura, come di qualcosa che non è in grado di controllare, diventa il grande compito del teatro-ragazzi.
Don Chisciotte compie un viaggio di conoscenza per universi sconosciuti, esplorando le più recondite possibilità dell’io, si prepara ad affrontare tutte le situazioni, le più inattese e lo fa giocando con “ i ruoli”, dei personaggi veri o immaginati, delle cose, delle situazioni:
una dimensione che stimola e asseconda più di ogni altra l’animismo infantile.
Don-Chisciotte3Lo studio laboratoriale dell’opera di Cervantes, si baserà sull’analisi di alcuni episodi dell’opera originale, quelli che a nostro avviso possono costituire un convincente, verosimile viaggio fantastico tra le mirabolanti e straordinarie avventure del cavaliere cervantiano; Un viaggio tra le stupefacenti visioni dell’immaginario, tra i sogni e i miraggi di un uomo che salva l’entusiasmo e l’ingenuità dall’inganno del vivere.
Ed è proprio per questo carattere di infantile ingenuità e per atteggiamento ludico nei confronti  della vita che spinge alla ricerca di soluzioni inaspettate che l’eroe-don Chisciotte annovera sempre grandi e sinceri consensi.
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